Dopo i recenti interventi finanziari il fisco ha qualche strumento in più per tentare di contrastare l’evasione. L’enorme quantità di materia imponibile sconosciuta al fisco e di gettito fiscale non versato all’erario ( stimato in circa 120 miliardi di euro) pone infatti l’Italia ai primi posti in Europa in termini di evasione ed elusione.
Redditometro e spesometro 2011 Redditometro come funziona – Per contrastare tale tipo di tassa occulta si fa sempre più ricorso a sistemi informatici e software che consentono di confrontare diversi indici di ricchezza. Uno di questi è proprio il redditometro, che ha lo scopo di incrociare con i redditi dichiarati alcuni indicatori del tenore di vita ( ci riferiamo in particolare a veicoli di lusso come auto , imbarcazioni da diporto, elicotteri, ma anche iscrizione a club esclusivi o pagamento rette di scuole private, acquisto di opere d’arte, viaggi di lusso, ecc.). Pertanto se ad esempio un contribuente dichiara 20.00 euro annui, ma poi si accerta che le spese sostenute nello stesso anno sono pari a 50.000 euro ( cifra calcolata tenuto conto delle rate di mutuo pagate, delle spese per viaggi, manutenzione automobili ed immobili), allo stesso contribuente si notificherà che il reddito dichiarato si discosta d quello presunto e verrà intimato di pagare quanto dovuto. Ancora più pesanti le sanzioni e le richieste per quanti invece risultano nullatenenti ma poi si accerta il possesso di beni o redditi di notevole entità.
Redditometro agenzia entrate – Solo nel triennio 2008 – 2010 l’ agenzia delle entrate ha effettuato 74.00 controlli di questo tipo. E la fiducia in questo strumento appare sempre crescente visto che l’obiettivo per quest’anno è di inviare almeno 35.000 accertamenti sintetici. Tanta fiducia deriva dal fatto che la percentuale dei contribuenti che pagano quanto dovuto senza effettuare ricorso è in costante crescita ( nell’ ultimo anno circa il 42 per cento di quanti hanno ricevuto l’ accertamento hanno pagato senza ricorrere al giudice).
Redditometro 2011 – Per l’anno in corso, il 2011, si spera di aumentare ancora di più si ai controlli che la cifra di persone che pagano senza fare il ricorso. Tuttavia, come dichiarato dai vertici dell’amministrazione finanziaria, l’obiettivo di aumentare controlli e riscosso, può essere raggiunto solo se si affinano le metodologie informatiche e si rinforza attraverso le assunzioni l’organico dell’ agenzia delle entrate. Adesso su 35.000 dipendenti circa, solo 14 – 15.000 sono impiegati nei controlli e pertanto aumentando tale numero si potrebbero anche aumentare i controlli da fare. Tuttavia per ora si punta ad fornire strumenti sempre più sofisticati al agli ispettori del fisco in modo da effettuare più controlli e con esiti migliori.
Spesometro come funziona – Infatti da Luglio è attivo lo spesometro, un utile strumento che permette di identificare tutti coloro che spendono più di 3.600 euro per acquistare un bene o servizio. Inoltre , grazie alla manovra di ferragosto, sarà possibile anche controllare i conti correnti dei contribuenti ( senza bisogno di avviare procedure di indagini finanziarie) per rintracciare in modo efficace tutti i soggetti che effettuano spese in contrasto con quanto posseduto all’ interno dei conti correnti.
Redditometro software – A tal fine sono stati anche elaborati altri software in dotazione agli ispettori del fisco. Apple ad esempio è l’ acronimo di applicazione per la lotta all’evasione, e riesce ad incrociare le dichiarazione dei redditi irpef con le banche dati degli immobili, dei contratti assicurativi, dei veicoli e dell’Inps.
Radar invece , allo stesso modo dell’apparecchio elettronico, è in grado di riconoscere ed analizzare il profilo di rischio di oltre 5 milioni di partite iva. Dal totale delle posizioni iva vengono estrapolati i contribuenti che sono molto giovani o molto anziani, che hanno avuto precedenti per truffa o frode, che presentano diversi profili di rischio. Star invece riesce ad individuare atti che presentano rischi di evasione per quanto riguarda l’ imposta di registro.
Passate al setaccio non solo le persone fisiche ma anche i professionisti e le piccole imprese. Al riguardo nel 2010 sono stati inviati oltre 200.000 accertamenti con ottimi risultati.
Altro settore sul quale si concentra l’ attività di indagine è quello delle imprese di grandi dimensioni. Nonostante il numero sia esiguo ( sono solo 3.000 le società che dichiarano oltre 100 milioni di fatturato) i recuperi effettuati sono stati una grossa fetta del totale, e pertanto vi sono professionalità apposite che seguono tali tipi di società. Diverso invece il discorso per casi più raffinati di evasione o elusione come la costituzione di società di comodo o le forme di evasione internazionali. In questi casi occorre davvero un team di esperti e non è detto che vengano i frutti sperati. A dimostrarlo l’ultimo scudo fiscale che ha portato alla regolarizzazione di circa 104 miliardi di euro. E sul punto sembra che non vi sia ancora la parola fine perché si stima che altri 100 miliardi siano ancora al di fuori dei confini nazionali.
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